2015/04/17

1970/04/17 19:07 IT* (12:07 HO - GET 142:54:41): Splashdown nell'Oceano Pacifico, termina l'odissea di Apollo 13

NOTA: Gli orari italiani indicati con l’asterisco sono quelli del 1970, ossia GMT+1. Testo a cura di Gianluca Atti.

Sono le 18:54* ora italiana, le 11:54 del mattino a Houston. Sganciati con successo nello spazio, in prossimità del nostro pianeta, il "relitto" del Modulo di Servizio e successivamente il Modulo Lunare "Aquarius", scialuppa di salvataggio per i tre astronauti fino a poche ore prima, alla velocità di 38.000 km orari, ciò che rimane del gigantesco razzo Saturn V lanciato la sera dell'11 aprile, il suo prezioso carico umano si tuffa attraverso l'atmosfera terrestre. Pochi secondi dopo James Lovell, Fred Haise e John Swigert, sistemati nelle loro cuccette all'interno del Modulo di Comando "Odyssey", si preparano per l'ultima, emozionante fase del volo, avvolti in una torrida vampa di calore.

Ha inizio il silenzio radio, il "blackout" nelle comunicazioni tra la capsula e la base spaziale a terra. Resisterà al tremendo calore lo scudo termico, oppure l'esplosione avvenuta sul Modulo di Servizio lo avrà irrimediabilmente danneggiato? Milioni di telespettatori in tutto il mondo sono con gli occhi fissi davanti alle immagini che arrivano in diretta dall'Oceano Pacifico, dalle telecamere installate a bordo della portaerei di recupero "Iwo Jima".

Alle 19:01* italiane, dopo più di quattro interminabili minuti di silenzio radio, è la voce del comandante di Apollo 13 la prima a giungere nelle cuffie dei tecnici di turno della base spaziale texana e amplificata dalle radio e televisioni in tutto il mondo: "Come mi senti Houston?". "Okay. Perfettamente Odyssey", gli rispondono quasi gridando. È la conferma che gli astronauti stanno bene. In tutto il pianeta, pronto ad accogliere nuovamente i tre esploratori cosmici, vi sono scene di pianto, di gioia, di emozione.

Sul Pacifico, a sud delle Isole Samoa, il Sole è sorto da appena un'ora quando tra le nubi appaiono i tre grandi paracadute che sostengono il Modulo di Comando "Odyssey".

Alle 19:07* ora italiana, le 12:07 di Houston, la capsula si posa, con un perfetto "splashdown", sulle acque agitate del Pacifico. Due elicotteri si alzano dalla portaerei di recupero e si dirigono verso la zona dell'ammaraggio. La "Iwo Jima" è soltanto a sette chilometri di distanza. Alcuni uomini-rana si tuffano dagli elicotteri, agganciano il grande collare di galleggiamento alla base di "Odyssey", poi aprono il portello. Finalmente gli astronauti possono uscire, respirare aria pura, essere riscaldati dai raggi del Sole, respirare l'odore del mare: è la fine del dramma.

Sono trascorse 145 ore, 54 minuti e quarantuno secondi dall'inizio del quinto volo umano verso la Luna, un viaggio che avrebbe dovuto portare per la terza volta in meno di un anno, due uomini calpestare la superficie del Satellite naturale della Terra e che si è trasformato invece nell'operazione di salvataggio più spettacolare ed emozionante nella storia dell'umanità.

Queste le ultime fasi del più drammatico volo extraterrestre nella storia dell'esplorazione umana nello spazio.

Il Modulo di Comando di Apollo 13 si avvicina all'ammaraggio.
Foto S70-35652.


Ore 12:07 di Houston (Texas): lo splashdown nell'Oceano Pacifico. E' la fine dell'odissea. Foto ap13-AS70-15870, scansione di Ed Hengeveld.


Foto ap13-KSCPC-121, scansione Ed Hengeveld.


Foto ap13-70H-652.


I tre astronauti, ormai usciti dalla capsula, attendono di essere issati sull'elicottero che li porterà sulla portaerei "Iwo Jima". Foto ap13-S70-35631, scansione di Ed Hengeveld.


Foto ap13-70HC-482.


Foto ap13-KSC-70PC-256, scansione Ed Hengeveld.


Fred Haise (a sinistra nella foto), James Lovell e John Swigert sulla portaerei salutano i numerosi marinai e ufficiali presenti. Foto ap13-KSC-70PC-130, scansione Ed Hengeveld.


Felicità, strette di mano e sigaro in bocca al Centro di Controllo di Houston: il più spettacolare salvataggio nella storia spaziale è riuscito. Foto ap13-S70-35145.


L'equipaggio parla al telefono a bordo della Iwo Jima in seguito al recupero. Foto S70-15520, scansione di J.L. Pickering.


Lovell e Swigert cenano a bordo della Iwo Jima. Foto S70-16004, scansione di J.L. Pickering.